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Il segreto dei Rotoli del Mar Morto

  • di Grazia Pattumelli
  • 6 Set 2019 alle 20.46

Rotoli Mar Morto Esseni

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Il segreto dei Rotoli del Mar Morto
Si sono conservati per duemila anni e ora, dopo un decennio di lavoro, un team di scienziati ha scoperto come sia stato possibile.
Come è possibile fare un libro che duri duemila anni? Un testo scritto probabilmente al tempo di Giulio Cesare che in qualche modo arriva quasi integro e leggibile fino al giorni nostri. Parliamo dei famosi Rotoli del Mar Morto, i circa 900 manoscritti, rinvenuti in undici grotte a Qumran, una località vicina a Gerico, in Medio Oriente. Qui abitava una comunità di Esseni che poco prima di essere attaccata e distrutta dall'esercito romano, si preoccupò di mettere in salvo moltissimi testi sacri e storici. I primi vennero trovati nel 1947. Le ricerche degli altri sono proseguite con successo fino al 1956. E dal 2011, grazie a Google, molti rotoli è possibile ammirarli e leggerli su un apposito sito web.
Resta la domanda: come hanno fatto ad arrivare fino ai nostri giorni? Sì certo, erano arrotolati e infilati in giare nascoste sottoterra. Ma con quale tecnica era realizzata la pergamena su cui sono scritti? La risposta l'ha cercata per un decennio un team di scienziati tra Boston, la Germania e Israele. Ed ora è arrivata, pubblicata sulla rivista Science Advances. I ricercatori hanno analizzato il Rotolo del Tempio: lungo poco più di otto metri, contiene le istruzioni di Dio forse a Mosé per costruire un tempio. Fu trovato nel 1956 da un gruppo di beduini nella grotta numero 11; è scritto sul materiale più sottile di tutti, la pelle di un animale spessa appena un decimo di millimetro, ed è di un brillante colore avorio. Che roba è?
La scoperta si deve alle tecnologie sviluppate dal professor Admir Masic, del MIT, che ha al suo attivo numerosi studi in cui usa strumenti avanzati - come la spettroscopia raman - per sciogliere antichi misteri. In questo caso la soluzione è banale eppure sorprendente: il segreto dei rotoli del Mar Morto è il sale sulla pergamena, uno strato sottile di sale, come una brina, l'ha resa brillante e durevole. Questa tecnica non ci indica solo come venivano realizzate le antiche pergamene (diversamente da quelle del Medio Evo per esempio); ma anche quale può essere il modo migliore per conservarle. Farle durare altri mille anni.

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