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Napoli, scoperto un nuovo tratto dell'acquedotto augusteo

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  • 6 Set 2019 alle 23.25

Focus Cronache archeologiche Ritrovamenti Acquedotto augusteo Napoli

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Calarsi in corda sui fianchi di una collina o di una parete rocciosa è sempre una esperienza suggestiva ed appassionante, soprattutto se durante la calata, ci si imbatte in un frammento di storia “sospeso” a circa 35 metri sul livello del mare.

Questo è quanto accaduto a due speleologi – Mauro Palumbo e Marco Ruocco – che sul costone di Coroglio, a Posillipo, hanno rinvenuto un nuovo cunicolo appartenente all’acquedotto romano del Serino, noto anche come augusteo.

Una scoperta interessante ed inedita di una conduttura mai censita sino a questo momento e di cui non ci sono tracce nei carteggi storici o nei documenti del comune di Napoli. Un tratto di acquedotto di cui gli studiosi ipotizzavano solo l’esistenza e che forse, alimentava la cosiddetta villa di Publio Vedio Pollione, oltre all’insediamento romano di Nisida.

Il cunicolo è stato percorso per quasi 250 metri sino ad un punto in cui un crollo ha reso impossibile il passaggio. Durante questo tragitto è stata osservata con attenzione la composizione delle mura che lo caratterizza e che chiarà agli esperti – attraverso le incrostazioni calcaree ed il cocciopesto – per quanto tempo è rimasto in funzione. Ma soprattutto, cosa ancora più importante, se rifornisse di acqua solo la villa imperiale o anche l’abitato sull’isola al di la del costone.

“A queste domande si potrà rispondere solo in seguito – afferma Palumbo – perché lo studio è appena iniziato. Stiamo cercando anche di capire se oltre questa conduttura ce ne fossero altre che rifornissero le ville sul lato del mare. Tutta questa zona di Posillipo va ancora studiata e le nostre ricerche intendono chiarire proprio questi punti. Attualmente stiamo lavorando in compagnia dell’ingegnere Mario Cristiano dell’associazione “HK Avventura”, per la riproduzione grafica in 3D e con la ditta Clic per le indagini negli ambienti ipogei. La ricerca è appena iniziata ma grazie a questo team speriamo di poter fare luce al più presto su questo nuovo ed interessante tratto di acquedotto”.

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